Perchè mangiamo? Perchè se non lo facessimo moriremo, punto e fine del discorso!
Però, la maggior parte delle persone, difficilmente si siede a tavola dicendosi: “Mangio perché senza cibo potrei morire”
Il punto è che mangiare invece può diventare un grosso problema se si mangia NON per soddisfare la fame naturale, ma per compensare stati d’animo negativi:
Quando una persona si trova in uno degli stati d’animo elencati sopra, il primo istinto che ha, è quello di gettarsi sul cibo per alleviare il dolore che gli provoca quello stato d’animo negativo in cui si trova.
Il cibo per molte non è solo cibo, è “terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore” e tutte quelle cose che abbiamo visto sopra.
A volte proprio per l’alternarsi di questi stati d’animo che ci pervadono dal momento in cui apriamo gli occhi la mattina, non c’è da meravigliarsi se ci ritroviamo in sovrappeso.
Questa non chiarezza e consapevolezza ci porta a mangiare per abitudine più di quanto abbiamo realmente bisogno. Immaginate se per abitudine o per noia o per qualsiasi altro stato d’animo negativo (o positivo) facessimo, ogni volta che proviamo quella sensazione, automaticamente alcune cose durante la giornata, proprio come fa il fumatore che si fuma una sigaretta dopo ogni caffè.
Sicuramente ci farebbero ricoverare in psichiatria.
“Caro oggi mi sento giù di morale e quindi vado a comperare una confezione di acqua minerale”
E lui: “Ma guarda che l’abbiamo già comperata stamattina!“,
“Lo so, lo so, ma ci metto solo 5 minuti e poi torno“.
Oppure:
“Caro, oggi vado a fare shopping perchè mi sento un pò sola e trascurata”
“Ma ci sei andata anche un’ora fa e poi non vedi che oramai nel tuo armadio non ci sta più nulla?”
“Lo so, lo so, ci metto solo un’oretta e poi ritorno”
Oppure:
“Ogni giorno ho l’abitudine di andare al supermercato e di riempire il carrello della spesa“.
“Ma ho visto la tua dispensa ed è piena di cibo e non ci sta più niente al suo interno…”
“Lo so, lo so, ma ho paura di rimanere senza, non si sa mai!”
Chi si comporterebbe in questo modo? Solo una persona poco intelligente, giusto?
Eppure riempiamo ogni giorno il nostro corpo di cibo, anche se non ne ha bisogno, è il peggio è che NON ce ne accorgiamo e lo facciamo solo per abitudine o per alleviare uno stato d’animo negativo.
In un articolo precedente abbiamo parlato del perchè abbiamo fame e mangiamo. Noi siamo un pò come l’automobile: per muoverla dobbiamo metterci benzina. E così l’essere umano, se non mangia muore.
Questo è il vero motivo! Adesso, non ti chiedo di pensare, ogni volta che ti siedi a tavola, che questo è l’unico e il solo vero motivo per cui madre natura ti fornito del sintomo della fame, perchè so anch’io che mangiare è piacevole e che lo facciamo per rifornirci di quell’energia che ci serve per vivere e per non morire.
Riepiresti una caraffa di acqua di 2 lt anche se l’avevi riempita la mattina stessa e senza che nessuna l’abbia svuotata?
Metteresti 2 litri di acqua all’interno della caraffa ogni 4 ore, anche se la caraffa non è vuota, ma piena o semi-piena? Solo una persona “sciocca” lo farebbe, e vero o no? perchè se lo facesse, l’acqua in eccesso uscirebbe dalla caraffa, bagnando tutto il tavolo apparecchiato per il pranzo o la cena.
Eppure, è esattamente quello che facciamo quando mangiamo NON per fame vera!
La maggior parte di noi non è forse abituata ad avere una certa quantità di cibo sul piatto, 3 volte al giorno, e non cerchiamo forse di consumarla tutta, a prescindere dall’energia che poi pensiamo di bruciare?
E’ stato ormai dimostrato il cosiddetto “effetto porzione“: la quantità di cibo che le persone mangiano sembra variare a seconda della grandezza della porzione e non a seconda di un più ovvio “desiderio” di cibo. Ma perchè?
Andrew Geier e colleghi dell’Università della Pensilvania hanno provato a comprenderlo lasciando una ciotola di dolci nella hall di un palazzo, accompagnata da un cartello con su scritto “Mangiate a sazietà: utilizzate il cucchiaio per servirvi”.
Per alcuni giorni hanno lasciato un cucchiaio da tavola, in altri giorni un cucchiaio da zuppiera quattro volte più grande. I passanti avrebbero potuto naturalmente servirsi poco o tanto a seconda del loro desiderio e indipendentemente da quale cucchiaio fosse disponibile, ma in media, e come già verificato da altri studi, durante i giorni in cui era stato fornito il cucchiaio più grande veniva presa dal piatto una quantità di dolci di oltre 1 volta e mezzo più grande rispetto ai giorni in cui era stato fornito il cucchiaio piccolo.
I ricercatori pensano che questo abbia a che fare con il “bias dell’unità”, il senso cioè che una singola entità sia la quantità adatta da consumare. E’ come se il cervello utilizzasse l’euristica che la porzione “adatta” è una cucchiaiata, quindi ne consegue che quando il cucchiaio è più grande le persone prendono più dolci.
Esistono altri elementi che determinano la nostra assunzione di cibo e agiscono in noi senza che ce ne accorgiamo.
Vediamone alcuni scientificamente dimostrati: se nel ristorante suona un determinato tipo di musica abbiamo una probabilità statisticamente maggiore di ordinare un dessert; se la grandezza della confezione è maggiore, mangeremo di più; se in un buffet ci sono molte cose, ce ne serviremo di più; se il cucchiaio con cui possiamo servirci è più grande mangeremo di più; se il nostro amico/amica seduta afianco a noi mangia molto, mangeremo di più anche noi.
Il punto è che il nostro organismo non è stato progettato per gestire queste eccedenze, quindi è obbligato ad assimilare quelle porcherie che gli diamo sotto forma di rotoli di grasso, sui fianchi, sulla pancia, sulle coscie, sotto le braccia, sul collo, sul sedere ed ecco spiegato perchè diventiamo obesi o ci troviamo comunque in sovrappeso.
A questo punto potreste pensare che il problema sia perchè mangiamo troppo, ma il vero problema è capire il motivo per cui lo facciamo.
Come hai potuto già provare sulla tua pelle, per dimagrire e mantenere il peso raggiunto per sempre NON basta mettersi a dieta, NON basta sapere quali cibi mangiare e NON basta allenarsi fisicamente nella maniera corretta.
Bisogna:
#1 conoscere TUTTO su come usare al meglio il potenziale della tua mente…
#2 cambiare quei pensieri, quei film mentali che ti fai, quelle cose che ti dici che fino ad oggi ti hanno impedito di dimagrire e star bene con te stessa…
#3 sapere come gestire le emozioni,
#4 sapere come cambiare il tuo rapporto con il cibo…
#5 saper mangiare i cibi giusti…
#6 credere in te stessa e cambiare quelle convinzioni limitanti che fino ad oggi ti hanno frenato e ti hanno mantenuto nel tuo sovrappeso…
#7 far crescere e migliorare la tua autostima…
#8 sapere come gestire le paure negative…
#9 sapersi motivare per raggiungere e mantenere il peso forma…
#10 saper gestire la fame emotiva (fame nervosa),…
#11 saper gestire le scuse che non ti fanno perdere peso…
#12 e molto altro ancora…
Se ogni tentativo che fino ad oggi hai fatto non è andato a buon fine, molto probabilmente è perchè non hai saputo gestire uno o più di questi aspetti.
Anche nel caso in cui tu mangiassi i cibi “giusti” e facessi gli allenamenti “giusti”, NON otterresti alcun risultato a lungo termine a meno che tu non scopra da sola TUTTI gli ingranaggi difettosi della tua mente che ti portano a mangiare quando NON dovresti, e che ti portano a mangiare anche quando sai benissimo che non hai fame.
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