Nessun comportamento come l’alimentazione ha implicazioni così complesse. Mangiamo per moltissimi motivi: fame, gusto, piacere, istinto, ma anche per colmare vuoti emotivi, sedare la rabbia, la stanchezza o la noia.
Pensiamo al cibo quasi continuamente e su questo argomento prendiamo oltre 200 decisioni al giorno. Ma queste decisioni non solo di solito sono inconsapevoli, ma hanno poco a che fare con quanto siamo affamati.
Insomma, le nostre decisioni sul cibo sono in gran parte involontarie: lo ha svelato negli ultimi anni Brian Wansik, direttore del Food and Brain Lab della Cornell University.
La psicologia sociale, che studia il comportamento degli individui nel proprio gruppo sociale, ci svela aspetti interessanti che fungono da spunto per strategie di salute pubblica.
Alcuni fattori sono in grado di aggiungere oltre 200 calorie alla dieta quotidiana, di cui non ci accorgiamo fino a che i pantaloni non si chiudono più.
Eppure la maggior parte delle persone crede di fare delle scelte razionali in merito alla propria alimentazione. Illusi! Dalla dimensione dei contenitori e dei piatti all’organizzazione della nostra cucina, tutto può fare la differenza tra mangiare troppo, o meno, e meglio.
Partiamo dalla cucina di casa: il professor Wansink sostiene che sia meglio avere sportelli chiusi e opachi. I cibi sani come frutta e verdura devono essere visibili e a portata di mano, gli snack e i cibi meno salutari in luoghi più difficili da raggiungere.
Infatti, la maggior parte delle volte che abbiamo voglia di fare uno spuntino, tendiamo a mangiare la prima cosa che ci capita davanti.
No quindi alle antine di vetro da cui occhieggiano biscotti ricchi di zuccheri e grassi, sì invece a bustine con mandorle o noci.
Per il frigo usiamo la stessa strategia: cibi sani pronti alla vista e alimenti “poco salutari” nascosti. Anche se la migliore strategia per resistere alle tentazioni… è non avere cibo tentatore in casa.
Se poi non vuoi esagerare ma desideri comunque mangiare qualcosa, meglio preparare uno spuntino che metta del tempo tra l’impulso e la sua soddisfazione. In modo che tu possa ragionare sulla composizione di ciò che stai per mettere nel tuo corpo.
Evita quindi i cibi pronti, che spingono a mangiare in maniera automatica.
Per quanto riguarda le porzioni, alla Cornell hanno scoperto che abbiamo la tendenza a mangiare tutto quello che abbiamo nel piatto o nel sacchetto. Quindi se apri un pacchetto di patatine, meglio metterne una parte in una ciotolina: sarà più facile mangiare la giusta quantità per la fame che hai.
Il fenomeno è stato provato scientificamente: pensiamo che la quantità di cibo che riusciamo a ingurgitare dipende da quanto abbiamo fame, ma non è così. Alcuni ricercatori hanno offerto della zuppa a 2 gruppi di persone: uno riceveva due porzioni, mentre all’altro gruppo il piatto era continuamente riempito da un tubicino invisibile.
Entrambi i gruppi mangiavano la stessa quantità di cibo, ma il gruppo che credeva di averne mangiato un piatto solo si sentiva ancora affamato e meno sazio.
Sarebbe la vista a darci informazioni su quanto abbiamo mangiato, mentre siamo meno abituati ad ascoltare i messaggi di sazietà da parte dell’organismo.
Evitare anche le porzioni troppo grandi, perché ci spingono a mangiare di più.
In un esperimento ormai famoso, Wansink e i suoi collaboratori hanno dato pop corn vecchi di 5 giorni gratis a un gruppo di persone che andavano al cinema. La leccornia era proposta in enormi contenitori, mentre un secondo gruppo riceveva una confezione standard di pop corn freschi.
Nonostante la scarsa qualità, quelli che avevano ricevuto la confezione gigante avevano mangiato il 53% in più della media, a dimostrazione del fatto che le persone mangiano senza pensare e talora senza apprezzare i segnali che derivano dalle papille gustative.
La dimensione dei contenitori vale anche per le bevande. Tendiamo a bere di più da bicchieri bassi e larghi piuttosto che da quelli lunghi e stretti.
E’ stato dimostrato infatti che nei bicchieri larghi le persone bevono in media il 31% in più e se si tratta di bevande zuccherine o alcoliche la cosa può essere un attentato a linea e salute.
Solo quando ci concentriamo sul cibo percepiamo il suo gusto, il piacere e la sazietà. Regola numero 1 quindi NON mangiare mai alla scrivania e dedicare al cibo la giusta attenzione, anche solo 20 minuti.
Fonte: Rivista “Vita e Salute”
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