Accumulare grasso sulla pancia, a livello addominale, al cosiddetta pancetta, porta alla comparsa della cosiddetta conformazione “a mela”, differente da quella “a pera” che interessa invece più la zona dei glutei e delle cosce. Nella conformazione a mela, braccia e gambe mantengono spesso un aspetto del tutto “normale”, o addirittura esile, mentre il grasso si deposita appunto sulla pancia.
Questo tipo di distribuzione, che si osserva sia negli uomini che nelle donne, specialmente a partire dai 40-50 anni, è legato nella maggior parte dei casi, a un’alimentazione particolarmente sbilanciata in carboidrati.
Un’alimentazione ricca di carboidrati, infatti, favorisce un’esagerata produzione e secrezione di insulina, un ormone del pancreas che, oltre a regolare il tasso di zuccheri nel sangue, regola anche la distribuzione di grassi e adipe nel corpo.
Il metabolismo sbilanciato dei carboidrati comporta, come conseguenza, uno squilibrio nel metabolismo dei grassi (aumento di colesterolo e trigliceridi anche in persone che seguono una dieta priva di lipidi). Gli accumuli a livello della pancia sono solitamente associati a gonfiore intestinale e fegato appesantito.
La pancia prominente è dovuta solitamente alla combinazione di 2 fattori:
Spesso coesistono alterazioni della funzionalità intestinale, più di frequenze con tendenza alla stitichezza (stipsi).
Il primo fattore, il grasso addominale: nella maggior parte dei casi il sovrappeso è dovuto proprio all’aumento della massa grassa, cioè del tessuto adiposo. Questo rappresenta il vero e proprio “ingrassamento” che si manifesta con un aumento della rotondità della pancia o dei fianchi.
Il secondo fattore, il gonfiore: è responsabile di pesantezza e sgradevoli inestetismi (dalla ritenzione idrica alla vera e propria cellulite). Le situazioni più spesso riscontrate, possono essere ricondotte a diverse condizioni: gas addominali, stitichezza, digestione rallentata o difficile e acidità, accumulo di scorie e liquidi in eccesso.
Per eliminare il grasso accumulato sulla pancia NON serve mettersi a dieta stretta, ossia ridurre drasticamente l’apporto di calorie e nutrienti. Anzi, questo è controproducente. Oltre ai rischi fisiologici e psicologici, l’organismo può reagire paradossalmente producendo ormoni che favoriscono l’accumulo di grassi e liquidi.
La restrizione calorica è indicata in chi tende a mangiare troppo (porzioni esagerate, bis di piatti, stuzzichini tra i pasti principali), ma in questo caso corrisponde solo ad un ritorno a porzioni normali, ossia appropriate per il proprio fabbisogno.
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